Soundtrack
giovedì 6 settembre 2018
Poesia in memoria di Dolores O'Riordan
Eri bella, nel modo in cui eri. Le fragilità che dentro di te portavi, con la tua voce
divenivano la tua forza e quasi sembra ieri. Una fortezza
che non facilmente si poteva ribaltare, una certezza che sempre potevi, nel tuo interno, portare. Sei bella, nel modo in cui sei, poiché tutt'ora vivi, nei pensieri miei e di chi come me ha sentito quel languido grido di aiuto nel tuo più flebile acuto; di chi come me ha amato quella giovane intrepida
che tutto, al mondo, ha donato. Ora son scarna, avvolta da un vuoto senza fine dal momento che tu mi hai lasciato al dolore più puro, incline. Non c'è tempo che possa annullare i pensieri che tutti noi ora
vorremmo eliminare. La morte,
lontana, all'uomo sempre si avvicina. Ma tu non hai paura ora che via sei andata,
t'hanno liberato
da trambusti, deliri e malinconie e noi sappiamo bene, tutto questo: che niente potrà mai
allontanarti da noi, né da tutto il resto.
venerdì 29 giugno 2018
La straordinaria vita di David Bowie
Viviamo costantemente tra la ricerca della propria individualità e il terrore di sentirci inopportuni, inferiori, in eccesso o in difetto. Questi dilemmi infestano la mente dell'uomo sin dai tempi antichi e spesso noi stessi fingiamo di essere qualcun altro (rinunciando al nostro io interiore) solo per compiacere e adeguarci a ciò che la gente si aspetta da noi. Come diceva il grande Luigi Pirandello :" Imparerai a tue spese che lungo il tuo cammino incontrerai ogni giorno milioni di maschere e pochissimi volti. " Ebbene, nella nostra storia un uomo è riuscito ad eguagliare entrambe queste lacune, creandosi molteplici identità ma senza perdere mai la sua essenza. Tante maschere, per un unico volto, un'unica personalità scissa in tanti io. Si tratta di David Robert Jones, cantautore e attore britannico, conosciuto al grande pubblico come David Bowie.
David è stato e continua ad essere un'ispirazione per milioni di persone, abbracciando almeno tre generazioni con i suoi 50 anni di attività. Insieme all'aspetto fisico, anche la sua musica è cambiata nel corso di questi decenni. Nato a Brixton, un piccolo quartiere di Londra nel 1947, ha manifestato una grande passione per la musica e il teatro sin da bambino, particolarmente colpito dalle sonorità rock e blues. Il suo mito da bambino era Elvis. Il suo esordio risale al 1967 quando, ispirato dal sound dei Beatles e dei Velvet Underground, pubblicò l'album omonimo "David Bowie". Il sound aveva tendenze folk e acustiche e non riscosse inizialmente un buon successo. David, che era però un tipo ostinato, non si arrese e cominciò a riflettere su cosa avrebbe potuto attirare l'attenzione del pubblico. Due anni più tardi uscì "David Bowie aka Space Oddity". Il brano Space Oddity scalò in vetta alle classifiche quando cominciò ad essere usato per i servizi riguardanti l'Apollo 11. Ebbero inizio le prime Tournee e le prime apparizioni televisive, tuttavia Bowie non ottenne ancora il successo che sperava. Nel '70 sposò la sua compagna Mary Angela Barnett con la quale raggiunse l'idea definitiva: giocare sull'ambiguità sessuale.
Nello stesso anno fu rilasciato l'ultimo lavoro dalle tendenze folk "The Man Who Sold the World". Finalmente, poi, arrivò la svolta; "Hunky Dory" (1971) che segnò la consacrazione nel mondo del rock, anche grazie al singolo internazionale ''Life On Mars?''. Nacque così il suo primo personaggio fittizio, l''alterego Ziggy Stardust, un alieno marziano dai capelli rossi e lineamenti androgini, ispirato grazie ai riferimenti presi da Iggy Pop, Lou Reed e Marc Bolan. "The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders From Mars" (1972) fu un concept, con oltre 7 milioni di copie vendute, che tratta delle avventure di Ziggy e la sua band, gli Spiders From Mars durante l'apocalisse. Tipicamente parte integrante del culmine del glam, le tracce di maggior impatto sono tuttora Starman, Moonage Daydream, Ziggy Stardust e Suffragette City. L'album consacrò Bowie e può essere considerato l'opera con la quale David riuscì ad affermare sé stesso. Di questa Era fanno parte gli album "Aladdin Sane", il primo album di Bowie a raggiungere la vetta della classifica britannica. e "Pin Ups", una raccolta di cover anni sessanta delle canzoni preferite da Bowie. Il 3 luglio 1973 all'Hammersmith Odeon di Londra Bowie, tra la disperazione dei fans, pose fine a Ziggy. "Diamond Dogs" (1974) sebbene ancora vicino alle sonorità degli album precedenti, si indirizza verso una nuova dimensione: il mondo americano e il soul bianco.
"Young Americans" (1975) portò Bowie in vetta alle classifiche americane. In questo periodo, tuttavia, iniziarono i problemi da dipendenza di alcool e droghe.
Tra Diamond Dogs e il tour promozionale di Young Americans, David si presentò quasi anoressico e sotto palese effetto di cocaina. Nel '76 uscì "Station to Station", un disco innovativo, misterioso e tenebroso, vicino al progressive (il che si nota nella title track) e definito da molti cultori uno dei suoi capolavori. L'album ricorre anche al nuovo personaggio di Bowie, il Sottile Duca Bianco. Il Duca, che si discostava decisamente da Ziggy Stardust, era a detta di Bowie ''insopportabile''. Elegante, raffinato, caratterizzato da abiti più di classe, capelli rossi portati all'indietro e un pallore e una magrezza estrema. il Duca debuttò nel corso di un tour di 33 tappe. Il tour ebbe un enorme successo e ben presto i fan cominciarono ad inneggiare il Duca.
Mentre il matrimonio con Angela andava a pezzi e il suo corpo era sempre più sopraffatto dalla droga, Bowie e il suo amico Iggy Pop andarono a Berlino per disintossicarsi. Qui,durante la riabilitazione, scrisse la famosa trilogia berlinese formata da "Low", "Heroes" e "Lodger". I primi due furono entrambi pubblicati nel '77, mentre Lodger nel '79. Berlino, una specie di santuario per lui, salvò completamente la vita di Bowie, che si recò lì per rinascere dopo essersi fatto spaccare il cervello dalla cocaina. Lì, a Berlino, Bowie scrisse uno dei pezzi più belli e immortali della storia della musica: 'Heroes'', dopo aver visto due amanti vicini al Muro di Berlino abbracciarsi e baciarsi.
Il disco, cambiò decisamente il panorama musicale, assieme anche agli altri due della trilogia; dischi che fondevano il rock col funk e l'elettronica.
Nel 1980, Bowie e Angela divorziano. Venne rilasciato "Scary Monsters" dal quale è tratta la hit Ashes to Ashes. Il video fu definito il migliore dell'anno, essendo una novità e presentando i filtri prima dell'avvento tecnologico. Nell'80 debuttò a Broadway in ''The Elephant Man'', interpretando senza l'ausilio di trucchi, il deforme John Merrick. Nell'81 colalborò con i Queen nella hit ''Under Pressure''. Dopo 3 anni di silenzio, Bowie si reinventò e propose il suo grande successo commerciale "Let's Dance" attraverso il quale, con la nascita di MTV, riuscì a goderne di tutti i profitti.
La nuova identità prevede un look abbronzatissimo e capelli all'insù biondo ossigenato che, in contrasto ai primi anni e i vecchi alterego, possiamo definire quasi irriconoscibile.
Nell' '84 uscì "Tonight", altro successo molto commerciale. "Never Let Me Down" (1987) ha forti sfumature anni '80 ed è stata forse la sua produzione più teatrale di tutte, ma anche quella più deludente. Fu un periodo in cui Bowie temé di aver esaurito il suo talento e ciò che aveva da dire al pubblico: il momento della fine. Il tour di promozione, "Glass spider tour" è uno spettacolo a 360 gradi. Forse per necessità di cambiare, come avviene nella vita di ognuno di noi, o forse per diletto personale, Bowie formò il gruppo rock Tin Machine, nel quale suonava la tastiera. Questa scelta non fu apprezzata granché dai fans, che avrebbero preferito vederlo da solista. Il progetto andò a sfumare pochi anni dopo.
Nel 1992, David si sposò con la modella somala Iman e il matrimonio infatti influenzerà particolarmente le tematiche dell'album "Black Tie White Noise" (1993). Possiamo parlare qui di un primo approccio alle sonorità sperimentali. Assistiamo a un Bowie più maturo, più consapevole sia dal punto di vista creativo che quello personale. "The Buddha of Suburbia" è la colonna sonora creata appositamente per la miniserie britannica omonima. Non è da considerare un album ufficiale, ma in diverse interviste David lo ha definito il suo preferito. La conferma elettronica si ebbe nel 1995, con "1. Outside", che presentava atmosfere dark e a tratti inquietanti. Outside è un concept ambientato in un futuro distopico nel quale la mutilazione dei corpi umani è diventata la tendenza del momento e Nathan Adler, un detective, indaga sul caso di una ragazzina scomparsa. Il nuovo alter ego ha un look più giovanile, barba e capelli alla Sid Vicious.
Da quest'anno, la formazione della band di Bowie sarà quella che lo accompagnerà fino alla fine del suo viaggio musicale.
Mantenendo lo stesso stile, visivo e acustico, nel '97 uscì "Earthling". Qui l'impronta elettronica è ancora più persistente, a tal punto da essere dominante. Nel 1999, a 52 anni, Bowie ci sorprende per l'ennesima volta.
Un ritorno al sound rock, ma modernizzato. Il singolo che anticipò "hours..." è stato Thursday's child.
Nel 2002 e nel 2003 vennero pubblicati rispettivamente Heathen e Reality.
Il tour di Reality coinvolse molte date nel giro di poco tempo. Nel 2004, il cantante dovette interrompere un concerto a causa di un infarto i cui segnali si erano già manifestati giorni prima. A parte pochissime eccezioni, Bowie sparì dalle scene per 10 lunghi anni. Si vociferò addirittura di un suo ritiro.
A sorpresa, nel 2013, venne pubblicato "The Next Day", che raggiunse la vetta delle classifiche in tutto il mondo. Tuttavia, il rilascio dell'album non fu accompagnato da alcun tour. Due anni più tardi, Bowie lanciò il singolo Blackstar estratto dal nuovo album omonimo e poco tempo dopo Lazarus, ultimo singolo dell'artista. Blackstar uscì l' 8 gennaio 2016, giorno del suo 69esimo compleanno e fu, per volere di Bowie, il suo auto-epitaffio. una riflessione sulla sua morte imminente. Due giorni dopo, infatti, Bowie è deceduto in seguito a un cancro al fegato con il quale lottava in segreto da 18 mesi. Solo i familiari e pochi amici erano al corrente della sua condizione. In seguito all'accaduto, le vendite di Blackstar sono schizzate alle stelle e molti artisti, fans, amici hanno compianto il cantante esaltandone la sua genialità e la sua grandezza, tanto da far arrivare le riproduzioni delle sue canzoni su Spotify a un miliardo.
Oltre alla carriera musicale, Bowie venne conosciuto e ricordato anche nel grande mondo della Settima Arte. Il suo esordio alla recitazione fu nel film di fantascienza ''L'uomo che cadde sulla terra'', del '76, nel ruolo del protagonista. Come personaggio principale lo vediamo in ''Gigolò'' del '78 di David Hemmings (''Profondo Rosso''), ambientato in una Berlino del dopoguerra. Subito dopo lo vediamo nei panni di un vampiro accanto a Catherine Deneuve in ''Miriam Si Sveglia A Mezzanotte'', di Tony Scott. Nell'83 è il Maggiore Jack in ''Furyo''. Dopo ''Jazzin' for blue jean'' e ''Tutto in una notte'', lo vediamo in un altro ruolo noto in ''Absolute Beginners''. Ma il film con cui è stato consacrato ufficialmente anche nel cinema, rimane ''Labyrinth- Dove tutto è possibile'' assieme a Jennifer Connelly, che presenta il suo ruolo più conosciuto insieme al primo del suo esordio di Thomas Jerome Newton.
Bowie venne anche diretto da Martin Scorsese ne ''L'ultima tentazione di Cristo''. Dopo ''The Linguini Incident'', ''Basquiat'' e ''Il mio West'', oltre a due produzioni minori, ritorna sul grande schermo diretto da Christopher Nolan in ''The Prestige'', nel famoso ruolo di Nikola Tesla. L'ultimo film della sua filmografia, è ''August'', del 2008. Memorabili sono i suoi camei in ''Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino'', dove interpreta sé stesso, e quello di Philip Jeffiries nel prequel di Twin Peaks, ''Fuoco Cammina Con Me''. Alla vita di David Bowie si è ispirato il film ''Velvet Goldmine''.
E' difficile descrivere in poche parole la carriera del Duca Bianco, poiché ciò che ha fatto quest'uomo è tanto grande da farlo ricordare, per sempre. Con Blackstar ci ha lasciato la sua ''eredità'' più pura, più intima e personale. L'uomo che cadde sulla terra adesso è tornato fra le stelle, lasciando uno splendido dono a tutti noi. La sua impronta indelebile, non verrà mai dimenticata: mai.
In totale collaborazione con Federica Dore
Etichette:
Carriera,
Cinema,
David Bowie,
Duca Bianco,
Musica,
Ziggy Stardust
martedì 26 giugno 2018
Gli alieni- Le origini dell'ignoto
Ci sono vari argomenti che intimoriscono l'essere umano, alcuni meno inquietanti, altri più capaci di far percepire brividi lungo la schiena dell'ascoltatore (o del lettore). Si ha sempre argomentato sugli alieni, razza esterna ed estranea al nostro pianeta terra. La loro esistenza è messa da sempre in discussione, poiché non per certo si hanno avuto prove concrete, tangibili, della loro realtà di vivere.
Eppure c'è chi, in un angolo del mondo, al buio, si nasconde da loro: chi, in una parte remota del pianeta, crede alla loro esistenza e trama nell'ombra per trovare, a volte inutilmente, un modo per scappar via dalla loro acuta vista.
Le prime origini di vita extraterrestre sulla Terra, risalgono già ad alcune civiltà: Sumeri, Egizi e civiltà precolombiane. Vi sono varie teorie di possibile contatto tra specie umana e specie aliena: la specie umana, quella a cui apparteniamo, sarebbe il risultato di una creazione programmata, ovvero di esperimenti genetici condotti da extraterrestri sugli ominidi, che fino a quel punto si sarebbero evoluti spontaneamente sulla Terra in concordanza con la Teoria di Darwin e dunque, in questo caso, senza nessuna apparente contraddizione con essa; il fine di questi alieni, difatti, sarebbe stato accelerare l'evoluzione spontanea della specie umana. L'adattamento evolutivo e il neo-creazionismo, dunque, sarebbero entrambi veri.
Il principale argomento a sostegno di questa teoria è il tempo relativamente breve (300.000 anni) impiegato dall'Homo sapiens per giungere a un livello evolutivo mai raggiunto da altri organismi, pur presenti sulla Terra da centinaia di milioni di anni. La specie umana, per quel che si può apprendere, avrebbe avuto contatti con extraterrestri sin dalle ere più antiche. Questi alieni sarebbero nient'altro che le divinità delle civiltà antiche (egizi, maya, aztechi, popoli della Mesopotamia, romani), raffigurati nelle loro opere d'arte.
Altri indizi della presenza di extraterrestri in epoche passate sarebbero celati in testi religiosi, come la Bibbia e il Rāmāyaṇa (uno dei più famosi poemi epici dell’induismo), o in opere letterarie di carattere epico. Gli extraterrestri, però, si sarebbero manifestati anche in epoche successive: dipinti medievali e rinascimentali, specie a carattere religioso, mostrerebbero proprio delle navicelle spaziali presenti nel cielo, a volte addirittura con angeli alla guida. Il primo a diffondere l’idea di “marziani” alle masse fu H.G.WELLS con il suo romanzo “La guerra dei mondi” del 1898. Membro egli della Golden Dawn, una società segreta iniziatica fondata sulla tradizione della Qabalah ed orientata al recupero della più autentica tradizione d'Occidente, adottò l'immagine dell'Alba come simbolo del risveglio spirituale, dell'illuminazione alla consapevolezza, che praticava una forma di teurgia e sviluppo spirituale e che ebbe una grande influenza sull'occultismo occidentale del XX secolo.
Vi sono, però, origini ancor più antiche inerenti alla comparsa aliena qui, sul nostro pianeta. Sono stati rinvenuti, lungo il confine cino-tibetano, i dischi di pietra di Dropa (The Dopra Stones), che, secondo alcuni, sarebbero le prove di un antico schianto alieno sulla terra. I dischi vennero rinvenuti nel 1938 da Chi Pu Tei, professore di archeologia presso l’Università di Pechino, e i suoi studenti, nel corso dell’esplorazione di una serie di alcune strane grotte sull’Himalaya. Durante la spedizione questi scoprirono una grotta stupefacente fino ad allora rimasta inesplorata; quando i ricercatori entrarono si resero conto che più che una grotta si trattava di un sistema di gallerie artificiali e interconnesse; le pareti erano state levigate e sembravano cristallizzate, come se fossero state tagliate da una fonte di calore estremo, mentre c’erano incise sopra delle strane iscrizioni che rappresentavano tutti i pianeti del nostro Sistema Solare, compresi il Sole e la Luna. Inoltre, il gruppo rinvenne anche una serie di piccole tombe che contenevano gli scheletri di strane creature alte appena 1 metro e 30 e aventi il cranio enorme.
Di sicuro questi resti appartenevano a una razza sconosciuta all'uomo, non possedendo molto in comune con quest'ultimo. Accanto alle tombe furono trovati ammassati 716 dischi di granito con diametro dai 35 ai 50 cm e con un foro centrale, spessi un centimetro. I dischi su un lato erano coperti di strani geroglifici, mentre sull'alto mostravano un’incisione a spirale che partiva dal centro e terminava verso il bordo esterno, un po' simile ai moderni vinili. I reperti furono trasferiti segretamente a Pechino per essere studiati da un team di scienziati guidati dal professor Tsum Um Nui, il quale concluse che gli oggetti risalivano al 10 mila a.C. e raccontavano la storia di un gruppo di alieni chiamato “Drog-pa” (pelle gialla), proveniente da un pianeta lontano 12 mila anni luce e che un giorno giunse con la loro astronave sul nostro pianeta, precipitando tra le montagne del Tibet.
Pare che gli alieni, in quel caso, avessero intenzioni pacifiche. Una volta che ebbero preso atto di non poter più ripartire per il loro pianeta natale, gli alieni furono costretti a stabilirsi sulla Terra mescolandosi alla popolazione locale. Ma le cose non andarono come avevano pensato questi antichi visitatori. Una parte di loro fu sterminata dalle tribù locali, spaventate dal loro aspetto inumano. Gli indigeni del posto raccontano che in tempi remotissimi due tribù abitavano questa zona e che questi strani esseri alti solo 1,30 m. erano comparsi dal nulla (o dal cielo, discesi dalle nubi). Alla fine, i nativi impararono a convivere pacificamente con i pochi alieni sopravvissuti.
Eppure c'è chi, in un angolo del mondo, al buio, si nasconde da loro: chi, in una parte remota del pianeta, crede alla loro esistenza e trama nell'ombra per trovare, a volte inutilmente, un modo per scappar via dalla loro acuta vista.
Le prime origini di vita extraterrestre sulla Terra, risalgono già ad alcune civiltà: Sumeri, Egizi e civiltà precolombiane. Vi sono varie teorie di possibile contatto tra specie umana e specie aliena: la specie umana, quella a cui apparteniamo, sarebbe il risultato di una creazione programmata, ovvero di esperimenti genetici condotti da extraterrestri sugli ominidi, che fino a quel punto si sarebbero evoluti spontaneamente sulla Terra in concordanza con la Teoria di Darwin e dunque, in questo caso, senza nessuna apparente contraddizione con essa; il fine di questi alieni, difatti, sarebbe stato accelerare l'evoluzione spontanea della specie umana. L'adattamento evolutivo e il neo-creazionismo, dunque, sarebbero entrambi veri.
Il principale argomento a sostegno di questa teoria è il tempo relativamente breve (300.000 anni) impiegato dall'Homo sapiens per giungere a un livello evolutivo mai raggiunto da altri organismi, pur presenti sulla Terra da centinaia di milioni di anni. La specie umana, per quel che si può apprendere, avrebbe avuto contatti con extraterrestri sin dalle ere più antiche. Questi alieni sarebbero nient'altro che le divinità delle civiltà antiche (egizi, maya, aztechi, popoli della Mesopotamia, romani), raffigurati nelle loro opere d'arte.
Altri indizi della presenza di extraterrestri in epoche passate sarebbero celati in testi religiosi, come la Bibbia e il Rāmāyaṇa (uno dei più famosi poemi epici dell’induismo), o in opere letterarie di carattere epico. Gli extraterrestri, però, si sarebbero manifestati anche in epoche successive: dipinti medievali e rinascimentali, specie a carattere religioso, mostrerebbero proprio delle navicelle spaziali presenti nel cielo, a volte addirittura con angeli alla guida. Il primo a diffondere l’idea di “marziani” alle masse fu H.G.WELLS con il suo romanzo “La guerra dei mondi” del 1898. Membro egli della Golden Dawn, una società segreta iniziatica fondata sulla tradizione della Qabalah ed orientata al recupero della più autentica tradizione d'Occidente, adottò l'immagine dell'Alba come simbolo del risveglio spirituale, dell'illuminazione alla consapevolezza, che praticava una forma di teurgia e sviluppo spirituale e che ebbe una grande influenza sull'occultismo occidentale del XX secolo.
Vi sono, però, origini ancor più antiche inerenti alla comparsa aliena qui, sul nostro pianeta. Sono stati rinvenuti, lungo il confine cino-tibetano, i dischi di pietra di Dropa (The Dopra Stones), che, secondo alcuni, sarebbero le prove di un antico schianto alieno sulla terra. I dischi vennero rinvenuti nel 1938 da Chi Pu Tei, professore di archeologia presso l’Università di Pechino, e i suoi studenti, nel corso dell’esplorazione di una serie di alcune strane grotte sull’Himalaya. Durante la spedizione questi scoprirono una grotta stupefacente fino ad allora rimasta inesplorata; quando i ricercatori entrarono si resero conto che più che una grotta si trattava di un sistema di gallerie artificiali e interconnesse; le pareti erano state levigate e sembravano cristallizzate, come se fossero state tagliate da una fonte di calore estremo, mentre c’erano incise sopra delle strane iscrizioni che rappresentavano tutti i pianeti del nostro Sistema Solare, compresi il Sole e la Luna. Inoltre, il gruppo rinvenne anche una serie di piccole tombe che contenevano gli scheletri di strane creature alte appena 1 metro e 30 e aventi il cranio enorme.
Di sicuro questi resti appartenevano a una razza sconosciuta all'uomo, non possedendo molto in comune con quest'ultimo. Accanto alle tombe furono trovati ammassati 716 dischi di granito con diametro dai 35 ai 50 cm e con un foro centrale, spessi un centimetro. I dischi su un lato erano coperti di strani geroglifici, mentre sull'alto mostravano un’incisione a spirale che partiva dal centro e terminava verso il bordo esterno, un po' simile ai moderni vinili. I reperti furono trasferiti segretamente a Pechino per essere studiati da un team di scienziati guidati dal professor Tsum Um Nui, il quale concluse che gli oggetti risalivano al 10 mila a.C. e raccontavano la storia di un gruppo di alieni chiamato “Drog-pa” (pelle gialla), proveniente da un pianeta lontano 12 mila anni luce e che un giorno giunse con la loro astronave sul nostro pianeta, precipitando tra le montagne del Tibet.
Pare che gli alieni, in quel caso, avessero intenzioni pacifiche. Una volta che ebbero preso atto di non poter più ripartire per il loro pianeta natale, gli alieni furono costretti a stabilirsi sulla Terra mescolandosi alla popolazione locale. Ma le cose non andarono come avevano pensato questi antichi visitatori. Una parte di loro fu sterminata dalle tribù locali, spaventate dal loro aspetto inumano. Gli indigeni del posto raccontano che in tempi remotissimi due tribù abitavano questa zona e che questi strani esseri alti solo 1,30 m. erano comparsi dal nulla (o dal cielo, discesi dalle nubi). Alla fine, i nativi impararono a convivere pacificamente con i pochi alieni sopravvissuti.
Ma
entriamo ora nel cuore di questi Esseri così oscuri quanto misteriosi e
affascinanti, approfondendo i loro reperti ritrovati qui sulla Terra, le varie
tipologie, caratteristiche e origini.
§ Wandjina:
Nel 1938, il dottor Andreas Lommel, membro dell’Istituto Frobenius, ha convissuto per diversi mesi nella parte nordoccidentale dell’Australia, nella regione di Kimberly, con una tribù aborigena chiamata Unambal (una cultura che esiste da almeno 60 mila anni). Durante questo periodo, Lommel ha annotato e fotografato la vita quotidiana di questi cacciatori-raccoglitori fermi all'età della pietra. Ciò che catturò maggiormente l’attenzione dell'uomo, fu la scoperta di una grotta ritenuta sacra dagli aborigeni, nella quale erano rappresentati gli enigmatici Wandjina. In esse v'erano pitture rupestri che raffiguravano esseri mitologici connessi con la creazione del mondo. Kimberly è l’unico luogo al mondo dove sono rappresentate queste astruse creature.
Secondo i ricercatori, si tratta di realizzazioni molto antiche, almeno quanto la cultura aborigena che li realizzò. La tradizione degli Unambal vuole che i componenti della tribù ridipingano le immagini periodicamente, al fine di garantire la continuità della tradizione e non perderne il ricordo. Per questi uomini si tratta di qualcosa di molto importante. I dipinti hanno ricevuto ogni sorta di interpretazione: dalla rappresentazione di essere umani stilizzati, o anche gufi, fino ad arrivare ai Teorici degli Antichi Astronauti, secondo i quali i Wandjina sarebbero antichi viaggiatori non terrestri discesi sulla Terra nella notte dei tempi. Sono in molti a credere che gli extraterrestri abbiano avuto un ruolo diretto nella creazione del mondo. Le leggende degli aborigeni narrano di eventi davvero straordinari.
Nel 1938, il dottor Andreas Lommel, membro dell’Istituto Frobenius, ha convissuto per diversi mesi nella parte nordoccidentale dell’Australia, nella regione di Kimberly, con una tribù aborigena chiamata Unambal (una cultura che esiste da almeno 60 mila anni). Durante questo periodo, Lommel ha annotato e fotografato la vita quotidiana di questi cacciatori-raccoglitori fermi all'età della pietra. Ciò che catturò maggiormente l’attenzione dell'uomo, fu la scoperta di una grotta ritenuta sacra dagli aborigeni, nella quale erano rappresentati gli enigmatici Wandjina. In esse v'erano pitture rupestri che raffiguravano esseri mitologici connessi con la creazione del mondo. Kimberly è l’unico luogo al mondo dove sono rappresentate queste astruse creature.
Secondo i ricercatori, si tratta di realizzazioni molto antiche, almeno quanto la cultura aborigena che li realizzò. La tradizione degli Unambal vuole che i componenti della tribù ridipingano le immagini periodicamente, al fine di garantire la continuità della tradizione e non perderne il ricordo. Per questi uomini si tratta di qualcosa di molto importante. I dipinti hanno ricevuto ogni sorta di interpretazione: dalla rappresentazione di essere umani stilizzati, o anche gufi, fino ad arrivare ai Teorici degli Antichi Astronauti, secondo i quali i Wandjina sarebbero antichi viaggiatori non terrestri discesi sulla Terra nella notte dei tempi. Sono in molti a credere che gli extraterrestri abbiano avuto un ruolo diretto nella creazione del mondo. Le leggende degli aborigeni narrano di eventi davvero straordinari.
§ I petroglifi di Sego Canyon:
Essi sono la testimonianza antichissima della presenza umana nella regione dello Utah, occupata in un ampio periodo che va dal 6000 a.C. al 1800 d.C. Si tratta di una vera e propria galleria di rappresentazioni sacre, con più di 80 figure inquietanti a grandezza naturale, con occhi incavati o mancanti e con la frequente assenza di braccia e gambe. Questo sito impressionante è stato annoverato nel Registro Nazionale dei luoghi storici degli Stati Unit, e, nonostante le severe leggi sulla conservazione dei beni archeologici, il sito è stato oggetto di numerosi atti di vandalismo che minano un così grande tesoro. Il sito presenta tre stili pittorici diversi, rappresentanti altrettante culture distinte succedutesi nel tempo, comprendendo un arco di tempo di almeno 8 mila anni. I sostenitori della teoria degli Antichi Astronauti suggeriscono che le enigmatiche figure di Sego Canyon, almeno quelle più antiche, rappresentino entità extraterrestri che visitarono la Terra in epoca arcaica. Le caratteristiche anatomiche delle figure indicano che gli artisti volessero sottolineare il fatto che non si trattava di esseri umani. I ricercatori ortodossi, invece, difendono l’ipotesi che si tratti di entità spirituali percepite dagli sciamani in visioni in stato di trance. Gli sciamani, con l’aiuto degli spiriti e l’assunzione di sostanze allucinogene, erano in grado di entrare in comunicazione con il mondo degli spiriti e dialogare con i “creatori dell’energia”.
Essi sono la testimonianza antichissima della presenza umana nella regione dello Utah, occupata in un ampio periodo che va dal 6000 a.C. al 1800 d.C. Si tratta di una vera e propria galleria di rappresentazioni sacre, con più di 80 figure inquietanti a grandezza naturale, con occhi incavati o mancanti e con la frequente assenza di braccia e gambe. Questo sito impressionante è stato annoverato nel Registro Nazionale dei luoghi storici degli Stati Unit, e, nonostante le severe leggi sulla conservazione dei beni archeologici, il sito è stato oggetto di numerosi atti di vandalismo che minano un così grande tesoro. Il sito presenta tre stili pittorici diversi, rappresentanti altrettante culture distinte succedutesi nel tempo, comprendendo un arco di tempo di almeno 8 mila anni. I sostenitori della teoria degli Antichi Astronauti suggeriscono che le enigmatiche figure di Sego Canyon, almeno quelle più antiche, rappresentino entità extraterrestri che visitarono la Terra in epoca arcaica. Le caratteristiche anatomiche delle figure indicano che gli artisti volessero sottolineare il fatto che non si trattava di esseri umani. I ricercatori ortodossi, invece, difendono l’ipotesi che si tratti di entità spirituali percepite dagli sciamani in visioni in stato di trance. Gli sciamani, con l’aiuto degli spiriti e l’assunzione di sostanze allucinogene, erano in grado di entrare in comunicazione con il mondo degli spiriti e dialogare con i “creatori dell’energia”.
§ Gli Anunnaki:
Nella mitologia sumerica il termine Anunna, poi reso in akkadico come Anunnaki/Anunnaku, indica l'insieme degli Dei sumeri e, più tardi, assiro-babilonesi. Essi erano costituiti in un'assemblea, presieduta da An, Dio del cielo. Tale assemblea era composta dai sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali Dei creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l'aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 Dei minori (detti anche Igigi). Secondo Zecharia Sitchin (scrittore azero naturalizzato statunitense e sostenitore della “teoria dell’antico astronauta”) gli Anunnaki sarebbero degli alieni provenienti da Nibiru, un pianeta del nostro sistema solare.
Questa tesi mette in risalto un ruolo importante che essi avrebbero avuto nella veloce evoluzione della civiltà umana e, in particolare, di quella sumerica. I signori provenienti da Nibiru, sin dall'antichità, sarebbero scesi sulla Terra per sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta. Quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra fu inviata una prima spedizione di esseri viventi capeggiata da Enki, un nome che ricorre spesso nella mitologia dei Sumeri. I luoghi scelti furono la Valle del Nilo, la Valle dell'Indo e la Mesopotamia. Sitchin afferma anche che, in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare, si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat, che sarebbe previsto dalla Legge di Titius-Bode. Ancora una volta un mito sumero, l’Enuma Elish, ci permette di comprendere pienamente la conformazione dell’attuale sistema solare.
Esso parla di un pianeta, Nibiru, che si affaccia sul sistema solare ogni 3.600 anni circa con un’orbita retrograda che, specialmente durante le fasi di formazione del sistema solare, lo ha portato a scontrarsi con Tiamat, un pianeta localizzato tra Marte e Giove, distruggendolo e creando così la fascia degli asteroidi, proiettando la Terra e la Luna nella loro attuale posizione. Secondo la TOE del Progetto Atlanticus, riprendendo gli studi di Sitchin, 500.000 anni fa Alalu, il nono sovrano degli Anunnaki, caratterizzati da cicli vitali quasi eterni dal punto di vista umano, viene deposto da Anu e costretto all’esilio sulla Terra; qui Alalu scopre circa 450.000 anni fa grossi giacimenti di oro e altri minerari utili all’industria Annunaka. Anu invia allora uno dei suoi due figli, Enki, sulla Terra per promuovere la cosiddetta “Missione Terra” che consiste nello sfruttamento delle risorse naturali presenti sul pianeta. Enki arrivò sulla Terra 445.000 anni fa, durante la glaciazione di Mindel, al seguito di un gruppo di Anunnaku. Fondò così Eridu per lo sfruttamento di queste risorse nel medio-oriente. 430.000 anni fa la glaciazione di Mindel finisce, il clima si fa più mite e vengono inviati altri Annunaki tra cui Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico; iniziano le costruzioni degli insediamenti funzionali alla “Missione Terra” in Mesopotamia. Poiché però la produzione dell’oro scarseggiava, Anu decise di fare visita alla “Missione” con il suo primogenito Enlil e venne deciso di ampliare la missione allo sfruttamento del continente africano oltre che in medio-oriente.
A Enlil viene assegnato il comando supremo della missione mentre Enki viene subordinato a Enlil e assume il comando degli scavi in Africa. Questo avviene circa 416.000 anni fa. Intorno a 400.000 anni fa si conclude la costruzione dei primi sette insediamenti funzionali in Mesopotamia: il porto spaziale (Sippar) che verrà sostituito successivamente dal più efficiente Baalbek, il centro controllo missione (Nippur), un centro metallurgico (Bad-Tibira) e un centro medico (Shuruppak) oltre che alla prima città Eridu e all’Eden, i campi agricoli che forniscono sostentamento alla popolazione Anunnaka. Dopo 40 periodi, ossia 144.000 anni (1 periodo = 1 shar = 3.600 anni) di fatiche, così come narrato nell’epopea di Athrasis, Enki si trova a dover gestire l’ammutinamento dei lavoratori Anunnaki nelle miniere dell’Abzu (Africa) ed è proprio lui insieme alla sorellastra Ninmah (Ninharsag) a decidere per l’ibridazione di DNA Anunnako con l’homo erectus, al fine di ottenere una nuova razza da poter utilizzare come sostituto lavoratore nelle miniere, liberando così dall'impegno lavorativo gli Anunnaki.
Coerentemente con quanto narrato dall’epopea di Athrasis e con quanto descritto dalla scienza ufficiale, l’homo sapiens compare infatti proprio circa 300.000 anni fa in Africa, ossia esattamente 144.000 anni dopo l’arrivo degli Annunaki. Enlil inoltre considera utile condurre alcuni di questi Homo Sapiens in Eden per farli lavorare nei campi e fornire cibo agli Anunnaki. Si osservi come in questo momento l’Homo Sapiens, in quanto ibrido, non è in grado di procreare. Si tratta quindi di una civiltà fondamentalmente benevola che però non ha esitato a sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta. Riguardo alle caratteristiche fisiche degli Anunnaki, sono stati da sempre descritti con una forma umanoide: gli Umanoidi sono tutti accomunati da un aspetto simil-umano, da cinque dita nelle mani e dagli occhi chiari tipicamente con pupille verticali (come quelle dei gatti). Altre loro caratteristiche variano da specie a specie, come il colore della pelle che può variare da chiara a più abbronzata, il colore dei capelli che può variare da biondo chiaro a rossiccio e l'altezza che può variare da 1,80 m a 2,20 m. Inoltre, a differenza di altre razze aliene, ci sono sia i maschi che le femmine e con lunghe barbe.
Nella mitologia sumerica il termine Anunna, poi reso in akkadico come Anunnaki/Anunnaku, indica l'insieme degli Dei sumeri e, più tardi, assiro-babilonesi. Essi erano costituiti in un'assemblea, presieduta da An, Dio del cielo. Tale assemblea era composta dai sette supremi, di cui facevano parte i quattro principali Dei creatori (An, Enlil, Enki, Ninhursag), con l'aggiunta di Inanna, Utu e Nanna e di 50 Dei minori (detti anche Igigi). Secondo Zecharia Sitchin (scrittore azero naturalizzato statunitense e sostenitore della “teoria dell’antico astronauta”) gli Anunnaki sarebbero degli alieni provenienti da Nibiru, un pianeta del nostro sistema solare.
Questa tesi mette in risalto un ruolo importante che essi avrebbero avuto nella veloce evoluzione della civiltà umana e, in particolare, di quella sumerica. I signori provenienti da Nibiru, sin dall'antichità, sarebbero scesi sulla Terra per sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta. Quando il pianeta Nibiru giunse nel punto della sua orbita più vicino alla Terra fu inviata una prima spedizione di esseri viventi capeggiata da Enki, un nome che ricorre spesso nella mitologia dei Sumeri. I luoghi scelti furono la Valle del Nilo, la Valle dell'Indo e la Mesopotamia. Sitchin afferma anche che, in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare, si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat, che sarebbe previsto dalla Legge di Titius-Bode. Ancora una volta un mito sumero, l’Enuma Elish, ci permette di comprendere pienamente la conformazione dell’attuale sistema solare.
Esso parla di un pianeta, Nibiru, che si affaccia sul sistema solare ogni 3.600 anni circa con un’orbita retrograda che, specialmente durante le fasi di formazione del sistema solare, lo ha portato a scontrarsi con Tiamat, un pianeta localizzato tra Marte e Giove, distruggendolo e creando così la fascia degli asteroidi, proiettando la Terra e la Luna nella loro attuale posizione. Secondo la TOE del Progetto Atlanticus, riprendendo gli studi di Sitchin, 500.000 anni fa Alalu, il nono sovrano degli Anunnaki, caratterizzati da cicli vitali quasi eterni dal punto di vista umano, viene deposto da Anu e costretto all’esilio sulla Terra; qui Alalu scopre circa 450.000 anni fa grossi giacimenti di oro e altri minerari utili all’industria Annunaka. Anu invia allora uno dei suoi due figli, Enki, sulla Terra per promuovere la cosiddetta “Missione Terra” che consiste nello sfruttamento delle risorse naturali presenti sul pianeta. Enki arrivò sulla Terra 445.000 anni fa, durante la glaciazione di Mindel, al seguito di un gruppo di Anunnaku. Fondò così Eridu per lo sfruttamento di queste risorse nel medio-oriente. 430.000 anni fa la glaciazione di Mindel finisce, il clima si fa più mite e vengono inviati altri Annunaki tra cui Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico; iniziano le costruzioni degli insediamenti funzionali alla “Missione Terra” in Mesopotamia. Poiché però la produzione dell’oro scarseggiava, Anu decise di fare visita alla “Missione” con il suo primogenito Enlil e venne deciso di ampliare la missione allo sfruttamento del continente africano oltre che in medio-oriente.
A Enlil viene assegnato il comando supremo della missione mentre Enki viene subordinato a Enlil e assume il comando degli scavi in Africa. Questo avviene circa 416.000 anni fa. Intorno a 400.000 anni fa si conclude la costruzione dei primi sette insediamenti funzionali in Mesopotamia: il porto spaziale (Sippar) che verrà sostituito successivamente dal più efficiente Baalbek, il centro controllo missione (Nippur), un centro metallurgico (Bad-Tibira) e un centro medico (Shuruppak) oltre che alla prima città Eridu e all’Eden, i campi agricoli che forniscono sostentamento alla popolazione Anunnaka. Dopo 40 periodi, ossia 144.000 anni (1 periodo = 1 shar = 3.600 anni) di fatiche, così come narrato nell’epopea di Athrasis, Enki si trova a dover gestire l’ammutinamento dei lavoratori Anunnaki nelle miniere dell’Abzu (Africa) ed è proprio lui insieme alla sorellastra Ninmah (Ninharsag) a decidere per l’ibridazione di DNA Anunnako con l’homo erectus, al fine di ottenere una nuova razza da poter utilizzare come sostituto lavoratore nelle miniere, liberando così dall'impegno lavorativo gli Anunnaki.
Coerentemente con quanto narrato dall’epopea di Athrasis e con quanto descritto dalla scienza ufficiale, l’homo sapiens compare infatti proprio circa 300.000 anni fa in Africa, ossia esattamente 144.000 anni dopo l’arrivo degli Annunaki. Enlil inoltre considera utile condurre alcuni di questi Homo Sapiens in Eden per farli lavorare nei campi e fornire cibo agli Anunnaki. Si osservi come in questo momento l’Homo Sapiens, in quanto ibrido, non è in grado di procreare. Si tratta quindi di una civiltà fondamentalmente benevola che però non ha esitato a sfruttare le risorse minerarie del nostro pianeta. Riguardo alle caratteristiche fisiche degli Anunnaki, sono stati da sempre descritti con una forma umanoide: gli Umanoidi sono tutti accomunati da un aspetto simil-umano, da cinque dita nelle mani e dagli occhi chiari tipicamente con pupille verticali (come quelle dei gatti). Altre loro caratteristiche variano da specie a specie, come il colore della pelle che può variare da chiara a più abbronzata, il colore dei capelli che può variare da biondo chiaro a rossiccio e l'altezza che può variare da 1,80 m a 2,20 m. Inoltre, a differenza di altre razze aliene, ci sono sia i maschi che le femmine e con lunghe barbe.
§ I Rettiliani e i Draconiani:
I Rettiliani sono tra le razze aliene più temute di tutte. Tutte le fonti affidabili, storiche e contemporanee, riportano che i Rettiliani arrivano da un pianeta orbitante attorno ad Alpha Draconis (Thuban), la stella principale di quella che per noi è la costellazione del Drago. Questa stella ha anche svolto il ruolo di stella polare tra il 4000 e il 1800 a.C., ma c’è ancora molto da dire riguardo la loro origine. I draconiani non erano altro che una specie rettiliana sviluppatasi indipendentemente sul pianeta fino all’arrivo dei 45 “Cariani”, gli esseri-uccello che esistono fin dalle origini del nostro universo perché provenienti da un altro universo. I Cariani, data la loro natura ancestrale, vivono ad un livello etereo e quindi si nutrono di energia, ma sono costretti a scendere ad un livello più fisico nel momento in cui hanno la necessità di generare una discendenza. Quindi i Cariani, stabilitisi su Alpha Draconis, ad un certo punto cominciarono delle complesse ibridazioni genetiche con una specie di rettili indigeni arrivando ad originare, appunto, i rettiliani draconiani. Quest’ultimi hanno quindi una doppia natura cariana e rettile che associa da una parte una grandissima intelligenza e alla capacità di esistere su più piani della realtà e dall’altra la tipica indole rettiliana aggressiva. I rettili, è noto, tendono ad essere molto aggressivi, tanto che in genere non si curano della propria prole e attaccano anche altri membri della propria specie.
I Draconiani sono di discendenza reale e sono quelli più in alto nella gerarchia degli extraterrestri. Secondo differenti fonti, i draconiani sono stati “tirati”, come gli altri rettiliani, nella costellazione di “Alpha Draconis” qualche milione di anni fa, provenienti da un universo superiore, dove furono scacciati per la loro carica negativa. Per naturalezza i draconiani sono ostili rispetto ad altre razze e usano sistemi di controllo. L’aspetto varia a seconda della pigmentazione della pelle, anche se la più conosciuta è di colore verdastro con squame simili a serpenti. Altre sfumature si conoscono con pigmentazione grigiastra, azzurra e rossa. Si dice anche che possono cambiare loro sembianze assumendo forma umana attraverso abilità psico-astrale, proiettando in maniera oleografica l’aspetto fisico voluto. Generalmente i Draconiani Reali sono esseri alati e con la coda lunga, in certi casi sono descritti con le corna lunghe o addirittura con la cresta, che, con un po’ di immaginazione, potrebbero essere paragonati ai demoni che vengono descritti nelle sacre scritture e in altri miti antichi. Hanno grandi capacità di ingegneria genetica e militare, sono stati i primi a creare navi interstellari e per questo hanno conquistato molti sistemi nelle galassie. Possono arrivare sino ai 3 metri, hanno la pelle dura con scaglie marroncine o verdi, hanno l’iride dorata, gialla o rossa.
Secondo alcuni sostenitori della tesi dei rettiliani, essi sono realmente tra noi, mimetizzandosi tra gli umani e controllandoci senza che noi possiamo rendercene conto. I più famosi rettiliani sarebbero proprio le figure più importanti a livello mondiale, posizionati al governo o in organizzazioni di alta fama e di gran potere.
I Rettiliani sono tra le razze aliene più temute di tutte. Tutte le fonti affidabili, storiche e contemporanee, riportano che i Rettiliani arrivano da un pianeta orbitante attorno ad Alpha Draconis (Thuban), la stella principale di quella che per noi è la costellazione del Drago. Questa stella ha anche svolto il ruolo di stella polare tra il 4000 e il 1800 a.C., ma c’è ancora molto da dire riguardo la loro origine. I draconiani non erano altro che una specie rettiliana sviluppatasi indipendentemente sul pianeta fino all’arrivo dei 45 “Cariani”, gli esseri-uccello che esistono fin dalle origini del nostro universo perché provenienti da un altro universo. I Cariani, data la loro natura ancestrale, vivono ad un livello etereo e quindi si nutrono di energia, ma sono costretti a scendere ad un livello più fisico nel momento in cui hanno la necessità di generare una discendenza. Quindi i Cariani, stabilitisi su Alpha Draconis, ad un certo punto cominciarono delle complesse ibridazioni genetiche con una specie di rettili indigeni arrivando ad originare, appunto, i rettiliani draconiani. Quest’ultimi hanno quindi una doppia natura cariana e rettile che associa da una parte una grandissima intelligenza e alla capacità di esistere su più piani della realtà e dall’altra la tipica indole rettiliana aggressiva. I rettili, è noto, tendono ad essere molto aggressivi, tanto che in genere non si curano della propria prole e attaccano anche altri membri della propria specie.
I Draconiani sono di discendenza reale e sono quelli più in alto nella gerarchia degli extraterrestri. Secondo differenti fonti, i draconiani sono stati “tirati”, come gli altri rettiliani, nella costellazione di “Alpha Draconis” qualche milione di anni fa, provenienti da un universo superiore, dove furono scacciati per la loro carica negativa. Per naturalezza i draconiani sono ostili rispetto ad altre razze e usano sistemi di controllo. L’aspetto varia a seconda della pigmentazione della pelle, anche se la più conosciuta è di colore verdastro con squame simili a serpenti. Altre sfumature si conoscono con pigmentazione grigiastra, azzurra e rossa. Si dice anche che possono cambiare loro sembianze assumendo forma umana attraverso abilità psico-astrale, proiettando in maniera oleografica l’aspetto fisico voluto. Generalmente i Draconiani Reali sono esseri alati e con la coda lunga, in certi casi sono descritti con le corna lunghe o addirittura con la cresta, che, con un po’ di immaginazione, potrebbero essere paragonati ai demoni che vengono descritti nelle sacre scritture e in altri miti antichi. Hanno grandi capacità di ingegneria genetica e militare, sono stati i primi a creare navi interstellari e per questo hanno conquistato molti sistemi nelle galassie. Possono arrivare sino ai 3 metri, hanno la pelle dura con scaglie marroncine o verdi, hanno l’iride dorata, gialla o rossa.
Secondo alcuni sostenitori della tesi dei rettiliani, essi sono realmente tra noi, mimetizzandosi tra gli umani e controllandoci senza che noi possiamo rendercene conto. I più famosi rettiliani sarebbero proprio le figure più importanti a livello mondiale, posizionati al governo o in organizzazioni di alta fama e di gran potere.
§ Pleiadiani:
Le Pleiadi sono un ammasso di belle e
abbaglianti stelle che si trovano nella costellazione del Toro. Con un telescopio,
è possibile vederne circa un centinaio. Senza un telescopio invece, si possono
vedere solo sei o sette stelle. Secondo le antiche leggende, le stelle sono le
sorelle e le figlie di Atlante. L’intero ammasso delle Pleiadi è in realtà
l’occhio del toro nella costellazione del Toro. Le sette stelle luminose che
hanno contribuito come guida ai marinai greci sono: Alcione, Merope, Celeno,
Taygeta, Sterope, Elettra e Maia. Esse sono note da migliaia di anni,
circondate da affascinanti leggende e storie anche al giorno d’oggi. La legge
sulla libertà religiosa degli indiani d’America è stata approvata nel 1979.
Abbastanza sorprendentemente, fino a quel momento, ai nativi americani è stato
illegalmente vietato di praticare i loro rituali e cerimonie tradizionali. Vi
chiederete che cosa i nativi americani hanno a che fare con i Pleiadiani, ma
le storie sono nelle loro leggende, gran parte delle quali sono state codificate,
tenute segrete o nascoste. In alcune leggende Cherokee, si dice che la loro
gente ha avuto origine nelle Pleiadi molto, molto tempo fa. Essi sostengono di
essere venuti a questo mondo come Figli delle stelle per portare la luce e la
conoscenza. Se le storie sono vere, nella storia dei Cherokee, così come altri nativi
americani e molti di noi con il sangue dei nativi americani, sono contenuti i
geni delle Pleiadi. Alcuni Pleiadiani
sono altamente evoluti, più di quanto sia la maggior parte della specie umana.
Il Regno Pleiadiano è il passo successivo o il prossimo livello della nostra
evoluzione umana. E’ per questo motivo che una certa conoscenza viene data a
noi per mezzo appositamente da illuminati esseri delle Pleiadi. Ci sono quelli
che vogliono aiutarci e portarci verso il nostro destino spirituale più
elevato. Queste forze delle Pleiadi speciali risiedono ad una frequenza molto
elevata che è più alta di quello che sappiamo. Sono solo maschili o ermafroditi
con 6 dita alle mani e ai piedi. Arrivano sulla Terra 790000 anni fa e da essi
presto nacque la civiltà poi chiamata da Platone degli atlantidei. Combattono
contro i rettiliani i quali hanno distrutto anche le colonie di Venere.
Dopo aver parlato delle razze aliene di maggior importanza, legati a culture e miti antichi, parleremo adesso delle razzie ben più comuni e terrificanti, nonché conosciute dalla quasi totalità di persone sulla terra, ovvero i classici alieni raffigurati nel cinema o sul piccolo schermo in tv.
§ I Grigi:
I Grigi pprovengono da Zeta Reticuli, vicino alla Stella Barnard, che fa parte del Sistema di Orione; la loro altezza varia a seconda del caso, ma oscilla dai 100 ai 120 cm, motivo per cui sono bassi; hanno un colore della pelle color grigio; hanno occhi grossi, a mandorla, completamente neri e leggermente inclinati; hanno un naso poco accennato, ovvero solo due piccole fessure. Possiedono una bocca molto piccola (forse perché hanno imparato a parlare telepaticamente e l’uso della bocca, ora, risulta loro inutile); al posto delle orecchie possiedono due fessure in sostituzione.
Non sono muniti di sistema riproduttivo e digerente e parlano telepaticamente, essendo della 4° densità. Essi ormai si riproducono attraverso il sistema del clonaggio e quindi hanno perso totalmente l’uso degli organi genitali.
I Grigi pprovengono da Zeta Reticuli, vicino alla Stella Barnard, che fa parte del Sistema di Orione; la loro altezza varia a seconda del caso, ma oscilla dai 100 ai 120 cm, motivo per cui sono bassi; hanno un colore della pelle color grigio; hanno occhi grossi, a mandorla, completamente neri e leggermente inclinati; hanno un naso poco accennato, ovvero solo due piccole fessure. Possiedono una bocca molto piccola (forse perché hanno imparato a parlare telepaticamente e l’uso della bocca, ora, risulta loro inutile); al posto delle orecchie possiedono due fessure in sostituzione.
Non sono muniti di sistema riproduttivo e digerente e parlano telepaticamente, essendo della 4° densità. Essi ormai si riproducono attraverso il sistema del clonaggio e quindi hanno perso totalmente l’uso degli organi genitali.
§ I Grigi Orange:
Questo tipo di grigi è alto circa 160 cm, ha la pelle color oro e nelle femmine arancione. Essi hanno un cervello molto sviluppato e una testa quindi molto grossa e incavata al centro (a forma di cuore). Si pensa che siano tra noi, perché sono capaci di prendere qualsiasi forma, e possiedono una base in Alaska, dove prelevano il ghiaccio e lo portano sul proprio pianeta. Per il resto sono molto simili ai grigi classici.
Questo tipo di grigi è alto circa 160 cm, ha la pelle color oro e nelle femmine arancione. Essi hanno un cervello molto sviluppato e una testa quindi molto grossa e incavata al centro (a forma di cuore). Si pensa che siano tra noi, perché sono capaci di prendere qualsiasi forma, e possiedono una base in Alaska, dove prelevano il ghiaccio e lo portano sul proprio pianeta. Per il resto sono molto simili ai grigi classici.
§ I Grigi Alti:
Sono la razza di grigi più evoluti dal punto di vista della conoscenza cosmica e si suppone che vengano da Orione; ricoprono un ruolo di comando e non sembrano essere nemici della razza umana. Sono alti circa 170-190 cm; hanno occhi grossi, neri, a mandorla e inclinati più dei normali grigi. A volte indossano abiti bianchi attillati.
Sono la razza di grigi più evoluti dal punto di vista della conoscenza cosmica e si suppone che vengano da Orione; ricoprono un ruolo di comando e non sembrano essere nemici della razza umana. Sono alti circa 170-190 cm; hanno occhi grossi, neri, a mandorla e inclinati più dei normali grigi. A volte indossano abiti bianchi attillati.
§ I Grigi provenienti da Orione:
Sono molto snelli e con un cranio allungato e sono alti circa 200 cm. Un loro veicolo si schiantò a Roswell nel 1956 ( si verificò tal evento in Nuovo Messico megli Stati Uniti il 2 luglio 1947, scoperto il 7 di quel mese e comunicato e smentito l'8 a seguito dello schianto al suolo di un pallone sonda appartenente alla United State Air Force. La vicenda divenne famosa però per le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da ufologi e appassionati dell'ufologia, secondo cui si sarebbe invece verificato lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extraterrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi).
Sono molto snelli e con un cranio allungato e sono alti circa 200 cm. Un loro veicolo si schiantò a Roswell nel 1956 ( si verificò tal evento in Nuovo Messico megli Stati Uniti il 2 luglio 1947, scoperto il 7 di quel mese e comunicato e smentito l'8 a seguito dello schianto al suolo di un pallone sonda appartenente alla United State Air Force. La vicenda divenne famosa però per le prime notizie divulgate dai giornali e tuttora sostenute da ufologi e appassionati dell'ufologia, secondo cui si sarebbe invece verificato lo schianto di un UFO e il presunto recupero di materiali extraterrestri, tra cui cadaveri alieni, da parte dei militari statunitensi).
§ Cavallette umanoidi:
Esse apparivano soprattutto agli uomini preistorici.
Sono alte 200-230 cm e usano spesso tute di colore metallico.
Sono simili agli umani, se non fosse per la testa completamente diversa; infatti essa e uguale a quella di una cavalletta, con lunghe antenne poste sopra.
Esse apparivano soprattutto agli uomini preistorici.
Sono alte 200-230 cm e usano spesso tute di colore metallico.
Sono simili agli umani, se non fosse per la testa completamente diversa; infatti essa e uguale a quella di una cavalletta, con lunghe antenne poste sopra.
§ Le Mantidi:
Sono alte anche più di due metri; certi li descrivono con tre dita, altri con delle zampe; rubano la tecnologia di altre razze e sembrano interessate agli uomini per strani scopi.
Sono alte anche più di due metri; certi li descrivono con tre dita, altri con delle zampe; rubano la tecnologia di altre razze e sembrano interessate agli uomini per strani scopi.
§ Gli alieni simil egizi:
La razza aliena degli Anubis ha un aspetto simile a quello conosciuto nelle nostre antiche culture terrestri, in particolare è identico alla rappresentazione del dio Anubi degli antichi Egizi, il dio dell'oltretomba, o dell’aldilà. Gli Anubis hanno la testa da cane o sciacallo, sono alti dai 3 ai 6 metri e sono di entrambi i sessi. La corporatura è umana e robusta, mentre il colore della pelle è nero ebano. Essi rassomigliano agli dei come i Nordici, alieni dall'aspetto nordico e simil umano. L'Horus invece è una razza aliena molto potente, che interagisce con noi tramite abductions. L'alieno Horus ha un’altezza che varia dai 4 ai 6 metri ed ha un aspetto che ricorda vagamente quella di un pollo, vista la presenza del becco. È un volatile, ma è dotato di arti (braccia e gambe) ed è di corporatura molto magro e rinsecchito.
L'Horus Ra invece, è una misteriosa e pericolosa razza trans-dimensionale che vive come un parassita, manipolando la coscienza dell’ospite e usandolo come fonte di nutrimento. La loro pericolosità deriva dalla loro natura priva di forma fisica che li rende incapaci delle emozioni che caratterizzano gli esseri biologici. Per lo stesso motivo gli unici contatti con loro sono di tipo telepatico. Il nome Horus-Ra deriva dalla somiglianza dell’aspetto fisico, che assumono per comunicare con noi, con la divinità egizia, ma è molto probabile che si tratti solo di una coincidenza.
La razza aliena degli Anubis ha un aspetto simile a quello conosciuto nelle nostre antiche culture terrestri, in particolare è identico alla rappresentazione del dio Anubi degli antichi Egizi, il dio dell'oltretomba, o dell’aldilà. Gli Anubis hanno la testa da cane o sciacallo, sono alti dai 3 ai 6 metri e sono di entrambi i sessi. La corporatura è umana e robusta, mentre il colore della pelle è nero ebano. Essi rassomigliano agli dei come i Nordici, alieni dall'aspetto nordico e simil umano. L'Horus invece è una razza aliena molto potente, che interagisce con noi tramite abductions. L'alieno Horus ha un’altezza che varia dai 4 ai 6 metri ed ha un aspetto che ricorda vagamente quella di un pollo, vista la presenza del becco. È un volatile, ma è dotato di arti (braccia e gambe) ed è di corporatura molto magro e rinsecchito.
L'Horus Ra invece, è una misteriosa e pericolosa razza trans-dimensionale che vive come un parassita, manipolando la coscienza dell’ospite e usandolo come fonte di nutrimento. La loro pericolosità deriva dalla loro natura priva di forma fisica che li rende incapaci delle emozioni che caratterizzano gli esseri biologici. Per lo stesso motivo gli unici contatti con loro sono di tipo telepatico. Il nome Horus-Ra deriva dalla somiglianza dell’aspetto fisico, che assumono per comunicare con noi, con la divinità egizia, ma è molto probabile che si tratti solo di una coincidenza.
§ I Sei Dita:
Sono alieni cyborg alti dai 2 ai 4 metri. La testa è di aspetto secco e inquietante, con un volto stempiato e con molte vene visibili in faccia. Gli occhi hanno la pupilla verticale nera e l'iride è giallo elettrico. I capelli sono sottilissimi e nel complesso sono bianchi e molto lunghi. La loro pelle è bianca con striature dovute alle vene di colore violaceo. Le mani hanno 6 dita di lunghezza uguale, a parte il pollice. Sono tutti vestiti con una tunica bianca e portano sempre al collo un medaglione.
Sono alieni cyborg alti dai 2 ai 4 metri. La testa è di aspetto secco e inquietante, con un volto stempiato e con molte vene visibili in faccia. Gli occhi hanno la pupilla verticale nera e l'iride è giallo elettrico. I capelli sono sottilissimi e nel complesso sono bianchi e molto lunghi. La loro pelle è bianca con striature dovute alle vene di colore violaceo. Le mani hanno 6 dita di lunghezza uguale, a parte il pollice. Sono tutti vestiti con una tunica bianca e portano sempre al collo un medaglione.
§ Gli Umanoidi-Caprini:
Sono razze aliene che svolgono la funzione di gregari di altre razze aliene di più elevata gerarchia, per compiere operazioni materiali come operazioni chirurgiche, impianti di chip e la creazione di specie ibride con noi. Questi gregari hanno sembianze umanoidi alti circa 2 metri, ma presentano delle corna ricurve all'indietro. Sono caratterizzati da un bell'aspetto fisico, con il torace particolarmente robusto nella parte superiore, che tende a miniaturizzarsi nella parte inferiore, terminando con gambe sempre più affusolate e sottili, quasi pesci-formi. Queste creature sono tipicamente ricordate “in sogno” dalle addotte femmine, con cui sembra che intrattengano rapporti sessuali finalizzati alla creazione di ibridi.
Sono razze aliene che svolgono la funzione di gregari di altre razze aliene di più elevata gerarchia, per compiere operazioni materiali come operazioni chirurgiche, impianti di chip e la creazione di specie ibride con noi. Questi gregari hanno sembianze umanoidi alti circa 2 metri, ma presentano delle corna ricurve all'indietro. Sono caratterizzati da un bell'aspetto fisico, con il torace particolarmente robusto nella parte superiore, che tende a miniaturizzarsi nella parte inferiore, terminando con gambe sempre più affusolate e sottili, quasi pesci-formi. Queste creature sono tipicamente ricordate “in sogno” dalle addotte femmine, con cui sembra che intrattengano rapporti sessuali finalizzati alla creazione di ibridi.
§ Gli anfibioidi:
Sono parenti stretti dei rettiliani, e alcune volte possono essere confusi con essi. Sono muniti di branchie e il loro colore della pelle varia a seconda del caso: bianco, verde, marrone, e talvolta arancioni. È una razza poco conosciuta, e una delle poche testimonianze è quella del sovietico Borovivikov, il quale affermò che nel 1966, nelle acque del Mar Nero, alla profondità di circa otto metri vide degli esseri molto grossi di colore bianco che avanzavano verso di lui: dopo che si avvicinarono, se ne andarono.
Sono parenti stretti dei rettiliani, e alcune volte possono essere confusi con essi. Sono muniti di branchie e il loro colore della pelle varia a seconda del caso: bianco, verde, marrone, e talvolta arancioni. È una razza poco conosciuta, e una delle poche testimonianze è quella del sovietico Borovivikov, il quale affermò che nel 1966, nelle acque del Mar Nero, alla profondità di circa otto metri vide degli esseri molto grossi di colore bianco che avanzavano verso di lui: dopo che si avvicinarono, se ne andarono.
§ Nockh Mios:
Per concludere, i Nockh Mios sono una razza molto strana, perché si presenta con un aspetto molto pauroso: occhi rossi, pelle scura, capelli solo nella parte centrale della testa e alti più di due metri. Il loro organismo è molto diverso dal nostro, possiedono quattro polmoni e sul loro pianeta respirano un gas simile all'ammoniaca. Per questo, quando si recano su altri pianeti, hanno una sorta di maschera che funge da respiratore. Sul collo si intravedono delle branchie e si presume che siano imparentati con gli anfibioidi. I Nockh Mios hanno un grande senso dell’umorismo che le altre razze stentano a capire.
Per concludere, i Nockh Mios sono una razza molto strana, perché si presenta con un aspetto molto pauroso: occhi rossi, pelle scura, capelli solo nella parte centrale della testa e alti più di due metri. Il loro organismo è molto diverso dal nostro, possiedono quattro polmoni e sul loro pianeta respirano un gas simile all'ammoniaca. Per questo, quando si recano su altri pianeti, hanno una sorta di maschera che funge da respiratore. Sul collo si intravedono delle branchie e si presume che siano imparentati con gli anfibioidi. I Nockh Mios hanno un grande senso dell’umorismo che le altre razze stentano a capire.
Gli alieni sono qualcosa che da sempre è creduto, temuto e al contempo messo in dubbio. L'uomo non è in grado di sapere se è l'unico essere vivente al mondo, e nemmeno di averne delle prove. Le galassie sono tante, così i pianeti. Possibile che noi siamo unici? Se ci sono altre forme di vita, chi ha scritto che siano uguali alla razza umana? Molte sono state le testimonianze di apparizioni aliene, di UFO e di studi ben fatti, ma per il momento non si ha ancora la certezza dell'esistenza di alcune forme aliene. Sebbene
non vi siano, giustamente, delle testimonianze fisiche di tutte le razze sopra citate, rimangono
pur sempre un mistero straordinario e unico. A noi il mistero piace e crediamo siano tali con tutti i
loro pregi e difetti. Magari, un giorno scopriremo che i cerchi nel grano non sono fatti dall'uomo ma da un'astronave aliena o, chissà, ci sveglieremo nel cuore della notte ipnotizzati dalle luci blu, per poi ritrovarci faccia a faccia con il nostro visitatore. Da qui ad allora, c'è di mezzo qualcosa di molto importante: la razionalità.
In collaborazione con Jessica Renda
Etichette:
Alieni,
Anunnaki,
Grigi,
Razze aliene,
Rettiliani
Iscriviti a:
Post (Atom)