Suspiria: Fuoco cammina con me- Perdizione

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sabato 19 novembre 2016

Fuoco cammina con me- Perdizione


Era il 1992 quando David Lynch, regista statunitense di classe 1946, sbarcò al 45esimo festival di Cannes con il film prequel della serie madre e di culto ideata assieme a Mark Frost, ''I segreti di Twin Peaks'' (o semplicemente ''Twin Peaks''). ''Fuoco cammina con me'' (titolo originale ''Fire Walk With Me'') non ebbe la giusta visibilità che meritava e venne malevolmente accolto dalla critica, suscitando pareri e recensioni per la maggior parte negativi e sprezzanti. Se si guarda Twin Peaks, si viene catapultati in un mondo permeato da ironia, satira, giallo, dramma, psicologia e thrilling, abituandosi ad esso e innamorandosene completamente come un adolescente alle prese col primo innamoramento; perché è questo quello che significò Twin Peaks per le prime generazioni che videro la sua luce, la prima cotta, il primo sguardo volto alla Luna commuovendosi come il Ciaula di Pirandello, la prima partecipazione dello spettatore a rientrare inconsapevolmente in un ambiente da considerare poi quasi familiare: l'incontro con l'archetipo.
Sebbene le premesse, la serie al suo culmine lasciò tanti quesiti che avevano bisogno di ovvie risposte. I fan, speranzosi, bramavano le risposte che cercavano e pensarono erroneamente che il film fungesse da conoscenza assoluta di ciò che c'è dietro al sipario dello spettacolo di Lynch, rimanendo appunto, delusi. ''Fuoco cammina con me'' appare privo di senso di humour, tetro, presentandosi al pubblico interamente avvolto dall'alone di mistero, attorniato e colmo dentro di macabro: il frutto dell'orrore. Il film non è la fine di una ricerca, ma solo l'inizio dell'apprendimento sull'ignoto; i dubbi non vengono placati, ma raddoppiati, perché ogni opera di Lynch ti tiene per i capelli e ti trascina via verso il trip mentale, allontanandoti sempre più dalla realtà che, un tempo, si conosceva... o si credeva di conoscere.

''Se adesso tu finissi alla deriva nello spazio, pensi che ti fermeresti dopo un po' o cadresti sempre più veloce?''
''Sempre più veloce. Per qualche minuto non sentirei niente di niente, alla fine però prenderei fuoco e arderei in eterno. E gli angeli non mi potrebbero aiutare, perduti anche loro in un grande vortice...''


David Lynch è sempre stato un mago nel lanciare messaggi nascosti all'interno dei suoi acclamati film e qui ne abbiamo ulteriore conferma. In questo gioiellino, è presente l' episodio chiave, pregno di significato, che dona allo spettatore un momento di intenso dramma: l'emblema dello stato emotivo di Laura e di ciò che è presente nella sua mente, e che viola la sua vita. Qui, la frase principale dà anche informazioni riguardo alla sequenza finale del film, dove Laura, ormai deceduta ed entrata nella Loggia Nera, piange disperata di gioia alla vista dell'angelo tanto agognato. Però, questo è soltanto ciò che avverrà più avanti, dal momento che, durante la sua vita, Laura era un'anima completamente persa, convinta di dover vivere eternamente nella dannazione. ''Fuoco cammina con me'', infatti, è il simbolo più puro e grande della perdizione, l'oblio oscuro in cui era stata catapultata, trascinata a forza la nostra Laura Palmer. Laura Palmer, l'icona della serie, il personaggio simbolico e fantasma, assente ma al contempo sempre presente. ''Fire walk with me'' non è altro che l'oscurità di un futuro passato. Il delirio viene descritto e mostrato in questo prequel della serie, e persino la tanto amata ironia di quest'ultima, viene eliminata per dare spazio al terrore vero. La loggia nera inghiottisce la paura, si nutre della paura e la paura di Laura, è il tassello più importante: la carne fresca. ''Nell'oscurità di un futuro passato, il mago desidera vedere''. Laura è perduta, entrata in un vortice perenne che non le lascia scampo. Nessuna via d'uscita le si presenta dinanzi e tutto ciò che riesce a percepire, è la paura. La paura stessa che percepiamo noi nel vedere lei nei suoi ultimi attimi di vita, quella paura mescolata alla mestizia, al dramma, il brivido puro che si presenta così sottile e vicino... a toccare un'amarezza nell'animo. La vittima prescelta di BOB, gioca ad un gioco pericoloso, in una vita che non è più vita; tutto è una lotta alla sopravvivenza, perché lì, nei boschi, non sappiamo mai se il giorno dopo, saremo ancora vivi. Ed è ciò che ogni giorno, svegliandosi e alzandosi dal suo letto dopo una nottata sfrenata e delirante, Laura Palmer sa e tiene dentro di sé. E' un peso troppo grande per sé stessa, ma che non può rivelare. La morte le verrà in contro e nemmeno gli angeli, in cui lei spera, la potranno aiutare. Il male è giunto a Twin Peaks e lì si è insidiato, sotto gli occhi di tutti, ma senza essere riconosciuto. Il fuoco che cammina con lei, in questo caso, è il suo carnefice, sempre presente, sempre vigile ad osservarla, uno stalker ossessivo sulla sua vittima prediletta. Il fuoco che attornia Laura e la fa sentire bollente, il calore che la invade sessualmente. Lo stesso fuoco, dove lei arderà in eterno, al culmine della storia. Ed è proprio qui, sul divano distesa a parlare con la sua migliore amica, che Laura Palmer preannuncia già il futuro, come se avesse visto ogni cosa con i suoi occhi prima ancora che tutto si fosse compiuto. E qui, ad occhi chiusi, amareggiata e stanca, abbraccia il suo destino, attendendo che il fato giunga e la porti a destinazione. Nel fuoco ardente.


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